Gita a Balma Boves e Monte Bracco.
Il prossimo tema che il nostro ciclo di gite prende in esame è l’habit montano. Abbiamo scelto un luogo incantevole, e direi incantato, pure ignoto a molti. Il villaggio di Balma Boves, da dove prende il via la nostra passeggiata del prossimo 23 aprile, è un esempio assai singolare di insediamento antropico. Incredibile borgata museo, il villaggio è posto sotto la protezione di rocce aggettanti ed è quanto mai singolare come esempio di convivenza tra risorse naturali ed esigenze umane. L’acqua, la pietra, il legno concorrono a creare una storia raccontata col ritmo lento dei lunghi inverni e delle fatiche che segnavano la vita degli abitanti di montagna. Case che cercano riparo dagli elementi utilizzandone uno, la roccia, come scudo naturale. Case dai tetti piatti, che paiono quasi uscire dall’immaginario western, fienili, stalle, cantine. L’autosufficienza, lo sfruttamento equilibrato delle risorse, ridare alla natura ciò che essa dona, ecco le basi di una saggezza quasi perduta che vogliamo riscoprire con in nostri ragazzi. Una gita a Balma Boves non può prescindere da una visita al Monte Bracco, cima delle Alpi Cozie alta 1306 m.s.l.m. Conformato come un piccolo massiccio piuttosto che come una singola altura isolata, è stato teatro di innumerevoli aperture di vie di roccia. Ancora oggi è meta ambita dagli scalatori, che possono raggiungere i vari settori partendo dalle località di Paesana, Rifreddo, Revello e Sanfront. Amato per la sua spettacolare apertura panoramica, il Mombracco ha un forte legame con la storia locale e con quella nazionale. Esso ha infatti fornito materiale per diversi edifici pubblici del Saluzzese, grazie alle cave di gneiss e di quarzite, sfruttate sin dal Medioevo.
Monbracho sopra Saluzo sopra la certosa un miglio a piè di Monviso a una miniera di pietra faldata la quale e biancha come marmo di carrara senza machule che è della dureza del porfido…
Parola di Leonardo Da Vinci, che citò le cave locali nel 1511!